mercoledì 24 maggio 2017

Inghilterra: Educare ai valori Lgbt fin dai 2 anni

Non è uno scherzo, perché in effetti è già dagli anni Cinquanta che gli attivisti Lgbt lo avevano capito: per riuscire a sovvertire l’ordine naturale della società bisogna incominciare a diseducare gli uomini fin dalla più tenera età, oscurando la prima fra le evidenze, la differenza uomo/donna. E’ così che, instancabilmente, colpo dopo colpo, con pazienza certosina anche quando al mondo apparivano ancora folli, i figli della “rivoluzione sessuale” sono arrivati ad ottenere risultati sconvolgenti come questi.

RIEDUCAZIONE DI STATO

Settimana scorsa l’Associazione nazionale degli insegnanti inglesi ha formulato ufficialmente la sua richiesta al governo di parlare di sessualità ai bambini di due anni, per spiegare loro che le relazioni omoerotiche sono normali.
Il governo inglese, che sta già lavorando per l’obbligatorietà dell’educazione sessuale nelle scuole di qualsiasi ordine e grado, invadendo una sfera che dovrebbe essere mera prerogativa della famiglia, dovrà rispondere alla mozione passata con la maggioranza dei voti. All’inizio dell’anno il ministro dell’Istruzione, Justine Greening, aveva annunciato l’avvio di un piano rivolto ai ragazzini delle medie e delle superiori che rendeva non più facoltativa l’ora di “educazione” sessuale: “D’ora in poi – aveva chiarito la Greening – tutte le scuole saranno legate a quest’obbligo”. Ovviamente, anche la Chiesa di Stato inglese si era detta favorevole. Nonostante ciò secondo Annette Pryce, membro della Associazione nazionale degli insegnanti, “l’ala destra e religiosa” avrebbe impedito al ministro di proporre un’agenda più “inclusiva” riguardo alla sessualità che parlasse esplicitamente a tutti gli alunni della normalità delle relazioni fra persone dello stesso sesso. Per questo la mozione sarebbe un passo in avanti.


SENZA ECCEZIONI 

Secondo il quotidiano inglese Telegraph il suo contenuto prevede che gli insegnati “si impegnino per promuovere le istanze Lgbt in tutte le scuole dall’asilo nido e per tutti gli stadi educativi”. Senza eccezioni. Questo per via della “mancanza di politiche che promuovano gli Lgbt nelle scuole”, con un “impatto significativamente negativo” sul benessere degli studenti e degli insegnanti che appartengono a tale gruppo. E’ così che, per la buona pace degli adulti, si colpirebbero i bambini utilizzando aberrazioni lontanissime dai loro interessi. In attesa della risposta del ministro, Kiri Tunks, insegnante londinese dell’Associazione nazionale insegnanti, ha aggiunto che “la nuova legislazione è una vittoria”, ma “il cammino è ancora lungo”. Perciò i membri dovranno “continuare a promuovere l’obbligatorietà dell’educazione sessuale in tutte le scuole di ogni ordine e grado”. Il segretario generale dell’Associazione, Kevin Courtney, ha aggiunto: “L’inclusione delle istanze Lgbt” è necessaria “per un modo moderno e all’avanguardia di pensare alla società e di abbracciare le differenze interne alle nostre comunità”. Dulcis in fundo, tutto viene furbamente giustificato come una “necessaria informazione” che dovrebbe combattere la disinformazione legata all’emergenza pornografia. Sebbene così non si faccia che incrementare il problema: “Parlare ai bambini di queste questioni è devastante” e “li deruba della loro innocenza”, ha affermato l’Ad dell’organizzazione inglese Christian Concern, Andrea Williams.

osservatoriogender.it